Lo Sri Lanka, tra storia e futuro, fa i conti con i rischi del modello Dubai



Un paese fedele alla millenaria cultura del passato, ma con sguardo fermo all’Occidente. E’ il nuovo Sri Lanka 2.0. Ecco le tappe da non perdere




Grande un quinto dell’Italia e 21 milioni di abitanti. Con una data importante da festeggiare. Il prossimo 18 maggio in tutto il paese si celebreranno dieci anni dalla fine del sanguinoso conflitto. Che per un quarto di secolo ha visto contrapposte le truppe governative coi ribelli delle Tigri Tamil. Adesso a pacificazione avvenuta nell’ex Ceylon si viaggia in tutta sicurezza. Non per nulla la rivista Lonely Planet la mette al primo posto tra le mete 2019. Merito dei turisti che iniziano ad apprezzarla per le incontaminate foreste di palme, verdi risaie e piantagioni di tè. E per gli oltre mille chilometri di spiagge tropicali dell’oceano indiano. Non ultimo per i prezzi abbordabili, dove si mangia con meno di dieci euro. Lo scorso anno 2 milioni di turisti di tutto il mondo l’hanno visitata. Con oltre 33 mila presenze di italiani.


In attesa della nuova free zone


Colombo, punto d’arrivo dei voli dal nostro Paese, si presenta una città dinamica in rapida trasformazione. Il traffico è caotico, ma scorrevole e poco rumoroso. A differenza delle congestionate metropoli indiane qui pochi automobilisti suonano il clacson. E’ uno dei tanti effetti della religione buddista che segna ogni azione quotidiana di tre singalesi su quattro. «Accettiamo le cose così come accadono - spiega Kasun la guida di Jetwing Travels - dunque rispettiamo code e traffico senza agitarci inutilmente». I cambiamenti in atto si notano dalle tante gru al lavoro. Come quelle dell’immenso cantiere della nuova Port City. Una free zone sul modello Dubai progettata per attirare investimenti. In costruzione grattacieli con lussuosi appartamenti, hotel a 5 stelle, golf club e un circuito di Formula Uno. Ci abiteranno 80 mila persone e per realizzarla stanno strappando 270 ettari di mare all’oceano. Fine lavori entro il 2028. I capitali arrivano da un miliardo e mezzo di dollari di investitori cinesi impazienti di fare business.


L’orfanotrofio degli elefanti


«Ma a poche decine di chilometri dalla città tutto cambia appena si entra nelle campagne - spiega Vanna Garavaglia di Lombard Gate, tour operator milanese specializzato in viaggi asiatici - qui siamo nello Sri Lanka dalle cadenze slow, devoto alle tradizioni». Come a Pinnawela dove sulle rive del fiume Maha Oya sorge l’Elephant Orphanage. Un orfanotrofio per elefanti (avete letto bene), unico nel suo genere. Aperto nel 1975 con fondi privati e governativi ospita 80 pachidermi nell’habitat naturale. Anche i piccoli bisognosi di cure. Una volta guariti vengono riportati nella jungla. Ancora oggi nelle foreste vivono in completa libertà 5700 elefanti di razza asiatica. Si distinguono dai cugini africani per dimensioni inferiori e assenza di zanne. Il biglietto d’ingresso di 20 dollari pagato dai turisti serve per cure e alimentazione. Oltre alla visita al fiume si aiutano gli inservienti mahout nelle poppate dei piccoli.


1250 gradini per salire sulla fortezza del v secolo


La Roccia del Leone di Sigiriya, nel centro dello Sri Lanka, svetta da lontano. E attira come una calamita i turisti. E’ un gigantesco agglomerato vulcanico alto 200 metri che si erge solitario in mezzo alla pianura. Questa è la bella notizia. Quella brutta riguarda invece i 1250 gradini irregolari scavati nella roccia da «scalare» per arrivare in cima al monolite. Un’impresa impegnativa per toccare la vetta dove nel V secolo venne costruita una fortezza. Con tanto di terrazze, coltivazioni e piscine. Ma la fatica viene premiata dalla vista mozzafiato. E dalle stupende pitture rupestri incontrate a metà salita. Raffigurano figure femminili a mezzo busto colte nell'atto di mescere vino, porgere fiori e cibo. Nessun problema se avete bisogno di aiuto. Saranno dei solerti ragazzi singalesi per la modica cifra di 10 euro ad accompagnarvi in vetta per mano.


L’effetto wow delle statue di Buddha


Nella vicina Dambulla il Tempio d’Oro, patrimonio Unesco, è tra i maggiori centri del buddismo. Formato da uno spettacolare complesso di cinque grotte rupestri scavate nella roccia dal Primo secolo a.C. All’interno sono ospitate 151 statue del Gautama. Per il visitatore l’effetto wow è garantito già alla vista del primo Buddha sdraiato lungo 14 metri.


L’oro verde di Ceylon


Ma non si può partire dalla «Lacrima dell’India» senza visitare una piantagione di tè. E’ l’oro verde del paese, famoso per le sue varietà coltivate in maggior parte seguendo tecniche biologiche. A introdurlo furono gli inglesi nel 1870 in sostituzione delle piante di caffè. Distrutte in pochi anni da un micidiale parassita infestante. Se non avete fretta, al posto dell’auto prendete il treno che da Kandy porta nel distretto di Nuwara. La strada ferrata, dal percorso lento e costo di pochi euro, costeggia decine di chilometri di verdi piantagioni. Lo spettacolo da solo vale il viaggio. Con lo stesso treno e qualche euro aggiuntivo arrivate sulla costa occidentale dell’oceano. Ideale per godere qualche giorno di relax in uno dei tanti hotel sul mare.


Una spa tra mare e laguna


A Kalutara, un centinaio di chilometri sud di Colombo, è consigliato l’Anantara. Un resort a cinque stelle adagiato tra mare e laguna interna che vi coccolerà nella Spa ayurvedica. Dall’Italia non è ancora attivo il collegamento diretto con Sri Lanka, ma Skyscanner propone diverse compagnie con scalo. Tra queste il nuovo volo Oman Air con stop a Muscat. In tutto una decina di ore al prezzo medio di 500 euro. Il visto turistico (30 euro) si fa online. Per un mare cristallino ricordate che Colombo è collegata alle Maldive con voli giornalieri. In un’ora e mezzo e qualche centinaio di euro siete a Malè.

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